Famiglie che ebbero per feudo Navelli

 

Caracciolo

Camillo Caracciolo ebbe come feudo Navelli nel 1529. Le prime notizie dei Caracciolo rimontano al nono secolo. Da un Ligorio, vivente nel 1290 nacquero, Giovanni detto Rosso e Gualtiero detto Pasquizio. Da questi due personaggi nacquero due grandi linee della famiglia chiamate l'una dei Caracciolo Rossi e l'Altra dei Caracciolo Pisquizi. Dalla seconda derivò una terza linea detta dei Caracciolo del Sole. Questa casata ebbe nobiltà in Napoli ai seggi di Capuana e di Nido, in Lecce, Lucera, Benevento, Tropea, Palermo, Messina, Termini, Piacenza, Venezia etc... Dette alla Chiesa Francesco, uno degli istitutori dell'ordine dei preti regolari, santificato nel 1807; otto cardinali e quattordici fra Arcivescovi e Vescovi; alla patria dette 18 Giustizieri, sei Maestri Razionali della Gran Corte, sei Camerieri Maggiori, quattro Gran Camerlenghi, quattro Maggiordomi della Regia Casa, sei Maestri di Campo, otto Marescialli del Regno e di Campo, sette vicerè e Capitani Generali e sei Gran Cancellieri del Regno. Ebbe questa famiglia ben 361 feudi, 24 contee, 41 marchesati, 40 ducati e 26 principati. Alcuni personaggi illustri della famiglia furono: Giovanni, tesoriere di re Carlo II d'Angiò; Ludovico, Gran Maresciallo di S. Romana Chiesa nel 1410 e infine Ser Giovanni, Gran Siniscalco del Regno nel 1419 e potentissimo sotto la regina Giovanna I. La famiglia alzò nei secoli diversi stemmi con molte varianti. I tre principali sono comunque quello dei Caracciolo Rossi, quello dei Caracciolo Pisquizi e quello dei Caracciolo del Sole.

 

Carafa

Nel 1559 Diomer Carafa aveva acquistato dalla Regia Corte undici castelli del contado aquilano, tra cui Navelli, che aveva scelto come sua residenza. La sua abitazione si trovava vicino la porta pubblica, verso L'Aquila, sul lato occidentale. Il contratto prevedeva che il Carafa avrebbe dovuto rimettere nelle casse Regie 30000 ducati. Nel 1563 ne aveva corrisposti solo 5000, questo comportò l’annullamento del contratto. La famiglia Carafa è d'incerta, ma antica origine, e fu feudataria di oltre trecento tra città e terre, delle quali noteremo, fra i contadi: Maddaloni, posseduto al tempo della congiura dei Baroni, ossia nel 1480, Santaseverina, Cerreto, Montenegro, Montecalvo etc.., fra i ducati: Nocera, Rocca di Mondragone, Boiano, Laurino etc.., fra i principati: Stigliano, Roccella, Castel San Lorenzo etc... Ha goduto nobilità in Napoli al sedile di Nilo e in molte altre città del regno di Napoli e di Sicilia. Questa casata ha dato alla chiesa romana 17 Cardinali, molti Vescovi ed infine il Sommo Pontefice Paolo IV, ed è stata illustrata da molti uomini insigni nelle armi e nelle lettere. Si divise in due grandi linee dette l'una della Spina e l'altra della Stadera dalle quali poi sono nati molti altri rami. Gli stemmi principali sono comunque quello dei Carafa della Spina e quello dei Carafa della Stadera.

 

Trasmondi

Nel 1755 l'intestataria del feudo di Navelli è la Baronessa Nicolantonia Trasmondi mentre nel 1756 è la Baronessa Maddalena Trasmondi. Questa famiglia è di origine Abbruzzese e ha vantato nei secoli i titoli di: Patrizio di Sulmona, Barone di Colledimacine e Navelli e Marchese d'Introdacqua , riconosciuto con rescr. 24 aprile del 1839 nella persona di Salvatore Trasmondi Nato il 20 febbraio 1799 e morto il 17 Giugno del 1870. Vanta un antico stemma gentilizio riprodotto in prossimità delle varie proprietà di famiglia.

 

Pietropaoli

Antica famiglia abbruzzese che ebbe come feudo Navelli nella seconda metà del seicento. Fu inoltre feudataria di Bussi sul Tirino, Molina e Castelvecchio Subequo. Aveva inoltre il titolo di Patrizio di Sulmona ed Aquila. Sui molti palazzi che un tempo furono di proprietà della famiglia compare ancora oggi lo stemma gentilizio.

 

Famiglie delle quali s'ignorano stemma e notizie storiche

 

Famiglia Nicca: probabilmente estinta ha avuto per feudo Navelli nel 1669 nella persona di Silvia Nicca.

Famiglia Gregori: famiglia di Collepietro probabilmente estinta che ebbe per feudo Navelli nella prima metà del 1500. 

Famiglia Ronchelli: probabilmente estinta ebbe per feudo Navelli tra il 1653 e 1668 nella persona di Carlo Ronchelli.

 

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